#MisterBenvenuto

Doveva essere il primo crocevia della stagione del Napoli targato Vincenzo Italiano, lo scontro diretto del Maradona invece ha praticamente affossato le ambizioni dei partenopei che sono crollati al cospetto di una Sampdoria compatta, cinica e pronta a sfruttare ogni errore avversario con consapevolezza. L' 1-2 non rispecchia quanto visto in campo ed elimina la differenza tecnica tra la formazione di Italiano e quella di Zaffaroni, sottolineata dai fischi e dalla rabbia del pubblico di casa che sembra non vedere la fine dell'era post-Spalletti.
Lo spartito della sfida del resto è stato chiaro fin dalle prime battute. Il Napoli aggressivo e con la pressione offensiva portata molto in avanti ha lasciato campo e manovra alla Samp che con poche geometrie, semplici ma efficaci, quando è arrivata in porta ha fatto male. Al secondo minuto una verticalizzazione di Pesek per Verre ha portato al palo colpito dal numero 10# blucerchiato, mentre alla prima giocata offensiva corale fino all'area di rigore il Napoli è passato: sponda di Victor Osimhen, assist di Politano e zampata dell'ex Inter Eriksen. La reazione blucerchiata ha portato a un paio di spunti di Correa ben controllati da Juan Jesus e Di Lorenzo, mentre prima dell'intervallo una palla recuperata da Vieira su Juan Jesus ha portato al gol del pareggio siglato dal solito Verre.
Nella ripresa l'ingresso di Sturaro per Hernani ha dato un sussulto di vitalità al Doria e non solo per lo sfortunato sinistro al volo che ha centrato il palo al 55', ma anche in termini di qualità e geometrie. Il gol del vantaggio arriva proprio dai piedi di Sturaro che con un destro chirurgico batte Alex Meret troppo frettoloso nell'uscire dai pali.

Poteva succedere di tutto nei 90' minuti del Derby della Lanterna e infatti è successo di tutto. Tifosi neutrali che si sono goduti una partita ricca di occasioni da una parte e dell'altra con attaccanti ed estremi difensori protagonisti di un match divertente e ricco di gol.
Alla fine la spunta il Doria grazie al tap-in di Radonjic che a cinque minuti dal fischio finale regala la gioia del derby ai tifosi blucerchiati. In realtà però è il Genoa a partire meglio e impegnare Audero in più di un'occasione. Il gol, particolarmente fortunoso di McGlynn che alla fine spinge il pallone in rete dopo una serie infinita di batti e ribatti nell'area di rigore doriana, è in realtà la logica conseguenza di quanto visto in campo nella prima mezz'ora.
La Samp si sveglia a metà ripresa e in meno di tre minuti ribalta il risultato prima con il gran gol di Radonjic che da dentro l'area di rigore si gira benissimo e infila Josep Martínez con un missile terra-aria, e poi con Correa che spinge alle spalle dell'estremo difensore rossoblu l'assit al bacio di D'Andrea. Risultato che torna in equilibrio dopo poco più di cinque minuti con Dragusin che di testa svetta più in alto di Pilati e batte Audero per il gol del 2 a 2.
Partita che sembra destinata a terminare in parità ma emozioni che non finisco, anzi tifo doriano che esplode di gioia a cinque minuti dal termine quando Vieira approfitta del fatto che gli ospiti sono troppo protesi in avanti e con un lancio di 30 metri mette il pallone proprio sulla corsa di Radonjic che si trova tutto solo davanti a Martinez. Portiere spiazzato e stadio impazzito. Altri tre punti che lanciano il Doria verso le zone nobilissime della classifica in attesa di capire cosa faranno Fiorentina e Roma.

Sei minuti. Tanto è bastato alla Viola per archiviare la pratica Sampdoria e raccogliere i tre punti al Marassi di Genova proprio nella giornata in cui Zaffaroni festeggia le cinquanta panchine in blucerchiato. Tutto perfetto per gli ospiti che dopo soli 5 minuti trovano il vantaggio con Abdelhamid Sabiri che sigla il più classico dei gol dell'ex. Raddoppio che arriva sei minuti più tardi con Gundogan che spiazza Audero e chiude la partita già all'undicesimo minuto di gioco.
La Samp non si arrende e prova a giocare il suo solito calcio offensivo e propositivo ma la squadra di Raffaele Palladino non concede niente e, anzi, potrebbe addirittura trovare il tris con Christian Kouamé che però spreca sul fondo. Pr il resto la partita regala pochi sussulti con i padroni di casa che tengono bene il campo ed il pallone ma che davanti sono praticamente sterili ed inefficaci.

"Fate sempre lo stesso giochino e mettete polemiche anche dove non c'è bisogno. Tre settimane fa ha parlato il presidente ed è a lui che dovete fare domande riguardo al futuro della società. Io faccio l'allenatore e il mio lavoro è quello di far rendere al meglio la mia squadra e mi sembra che ci stiamo riuscendo. Siamo noni in campionato e venivamo da due vittorie importantissime nel derby e contro il Napoli. Mi spiace aver deluso i nostri tifosi in questa partita ma la Fiorentina ci è stata superiore e il mio compito adesso è quello di preparare la partita contro il Sassuolo di mercoledì. Il resto non mi riguarda".

Sassuolo penultimo in classifica con tre punti raccolti in sei giornate (meglio solo del Torino ultimo ad 1 punto) e con il peggiore attacco del campionato che cade in casa contro una buona Sampdoria la quale si riscatta dopo la sconfitta accusata contro la Fiorentina. Gli uomini di Davide Ballardini sembrano non avere idee davanti e anche la retroguardia palesa più di una lacuna. Lacune delle quali approfitta Radonjic al minuto 19' il quale, imbeccato dal lancio lungo di Audero si invola ed in velocità brucia i difensori neroverdi e spiazza Turati. Raddoppio che arriva allo scadere del primo tempo quando dal limite dell'area Joaquin Correa si inventa un tiro nell'angolino al termine di un lungo scambio che ha visto protagonisti Verre, Sturaro, Radonjic e lo stesso Correa.
La ripresa inizia con i padroni di casa più aggressivi ma la Sampdoria chiude bene tutte le linee per le imbucate verticali e la manovra neroverde sbatte contro Ferrari e compagni. Servito da Mulattieri, Berardi ha una buona chance per colpire, ma il suo destro a botta sicura si stampa contro la traversa e termina fuori. Occasione che porta agli scampoli di gioco con il Sassuolo proteso in avanti ma, come confermato dalla sua classifica, inefficace in zona gol.

L'avventura di Gennaro Gattuso al Torino, subentrato in settimana all'esonerato Juric, inizia con uno scalpo importante all'ultimo respiro. Nell'ottava giornata di Serie A i granata battono 1-2 la Sampdoria, guadagnano terreno in classifica e abbandonando l'ultima posizione.
A Marassi primo tempo tutto di marca blucerchiata con l'ex Radonjic che fallisce un paio di occasioni importanti, poi Alessandro Buongiorno ferma Pesek e Vanja Milinković-Savić si fa trovare pronto su due conclusioni di Verre. Nulla può però sul tap-in di Correa alla mezz'ora che spinge in rete da due passi l'assist di Radonjic. Nella ripresa, dopo tanto equilibrio, poi ci pensano prima Karamoh (83') e poi Barberà (86') a ribaltare il risultato e beffare una Samp che già pregustava il sapore della seconda vittoria consecutiva. Nel recupero ci sarebbe spazio per il gol del pareggio con Fini, subentrato a Pesek, che prova a beffare il Torino di testa su assist di Correa ma il pallone si spegne di poco a lato.

Due partite ben distinte sono quelle andate in scena al Gewiss Stadium di Bergamo: una nel primo tempo quando il Doria si è dimostrato attento in fase difensiva e cinico in zona gol, e una nei secondi quarantacinque minuti dove gli uomini di Zaffaroni sono diventati oltremodo distratti dietro e spreconi davanti.
Ne approfitta l'Atalanta che ne fa tre in meno di mezz'ora e scavalca i blucerchiati in classifica. Parte molto meglio la squadra ospite che riesce a mettere in campo anche un bel gioco nonostante il pressing asfissiante degli uomini di Gasperini. Kepa si conferma un gran portiere e dice no al colpo di testa indirizzato all'angolino di Radonjic. Nulla può però sul tiro di Sturaro che al minuto 17' spedisce in rete di prima intenzione lo scarico di Radonjic. Ci sarebbe spazio anche per il raddoppio ma Verre è in posizione irregolare nel momento in cui riceve il pallone scaraventato in area nerazzurra da D'Andrea.
Nella seconda frazione la musica cambia completamente. La Samp è distratta e concede tantissimo in fase di non possesso. Audero è attento a negare il gol a Zapata poco dopo il fischio d'avvio ma nulla può quando Ferrari sbaglia malamente una palla in uscita e regala a Mazzocchi il pallone del pareggio. Eurogol quello di Zapata che al minuto 75' ci riprova e da fuori area spedisce il pallone sotto al sette con un missile imparabile. Azione fotocopia a quella del primo gol, questa volta però è Pilati che sbaglia il lancio in uscita e lascia Alvarado libero di calciare a rete il gol che chiude la partita.